Stesi alla luce del giorno
con gli occhi annegati nel mondo
senza più malinconia che mi porti via
e neanche l'idea.
Non c’è niente che cambierei.
Ci stavo già pensando da un po’
da quando non mi importa più
di quello che non ho, che non ho.
E non voglio vivere tutte le vite.
Vedere ogni posto nel mondo.
Vincere tutte le volte, esser sempre forte.
Uscirne senza graffi sulla pelle.
Vedere ogni limite e farsi più sottile,
sempre più deboli le mie paure.
Non lasciarmi sfuggire neanche una foglia che si muove.
E t’ho beccato in quel baretto semi vuoto
e ti spizzavo in mezzo ai fianchi di un Barolo, ehi.
Non mi hai guardato ma mi hai visto e manco poco.
Caccio un piccione con un mezzo calcio a vuoto.
Ti parto in fuorigioco, rubo un bacio e te lo porto.
Lei dice "È fuori corso", beve a goccio un po’ di Moscow Mule.
In radio c’era "Posso, posso, posso, posso".
Ti metterei duecentomila like a quella foto.
Corso Trieste, piccola peste.
C’hai 18 anni, CBCR.
Ti sta una crema il tuo dialetto di Cremona,
s'abbina bene bene a quello mio di Roma.
Le faccio un fischio, uno squillo e scende.
Mi prende in giro, fa "gne gne gne gne".
Andiamo al sushi e tu ti mangi gli edamame.
Io che so’ andato pe’ una vita a amatriciane.
Spero che se appare il privato sul cellulare rispondi tu.
E non voglio vivere tutte le vite.
Vedere ogni posto nel mondo.
Vincere tutte le volte, esser sempre forte.
Uscirne senza graffi sulla pelle.
Vedere ogni limite e farsi più sottile,
sempre più deboli le mie paure.
Non lasciarmi sfuggire neanche una foglia.
Lo sai cos’è.
È che non c’è niente da perdere.
(Lo sai cos’è, lo sai cos’è...)
E troppo più grande di te.
La devi prendere.
(Così com’è, così com’è...)
Non voglio vivere tutte le vite.
Vedere ogni posto nel mondo.
Vincere tutte le volte, esser sempre forte.
Uscirne senza graffi sulla pelle.
Vedere ogni limite e farsi più sottile,
sempre più deboli le mie paure.
Non lasciarmi sfuggire neanche una foglia che si muove.