Tra le cose vecchie quel vestito lungo dei vent'anni tuoi
Come allora bello coi merletti non più bianchi per l'età.
Donna, tu, mia madre, scopro per la prima volta
io a spiarti dalla porta tra le vecchie cose tue.
L'emozione cade nei pensieri della stanca tua realtà
Chiaro quel ricordo si fa strada tra la fantasia e l'età.
Sul tuo viso stanco, un sorriso spento è quel che resta di una vita mai vissuta, sempre attesa troppo ormai.
La tua antica delusione tra le prime rughe appare già.
Sciogli i tuoi capelli lunghi, come mai cosi bella non ti ho vista... mai?
Eri già mia madre troppo presto e solo per fatalità,
con nemmeno il tempo che ci vuole ad imparare a far l'amore.
Donna mai, ma senza mai rimpianti,
la rinuncia del tuo tempo, la tua unica ragione sempre io.
Come posso adesso, risvegliarti dal dolore dei ricordi, dalla nostalgia dei giorni persi ormai?