Binario tre
un rapido
con destinazione: andar via
per quelli che
ci credono
che spostarsi li salvi
e comunque sia.
Due militari sulla panchina
voglia di donna,
voglia di casa,
voglia ora.
Il fante di spade fa l’occhiolino,
vive nei cessi,
spesso le ha prese
e tante e ancora.
Dove fermano i treni
parte un po’ di vita da
dove fermano i treni
e proprio là
dove fermano i treni
parte sempre un altro varietà
parte sempre un nuovo varietà.
Chi parte e chi arriva
e chi viene lì solo a guardare.
Protagonisti anonimi
si ma interpretazione reale.
Un vagabondo nel suo cappotto
brucia il giornale usato per letto
e fischia la Carmen.
Uno nervoso in sala d’aspetto
è lì da giorni senza biglietto,
piange e dorme.
Dove fermano i treni
parte un po’ di vita da
dove fermano i treni
e proprio là dove fermano i treni
parte sempre un altro varietà
parte sempre un nuovo varietà.
La cameriera del bar che,
ogni tanto, ammira
un panorama di Cuba
su una cartolina
poi asciuga il bicchiere
ed il naso e sospira.
Un juke-box rovinato,
buono da buttare
suona sempre
una vecchia canzone d’amore
per un tipo con tante monete
e qualcosa da ricordare.
Poi c’è quella che,
prima, chiede se hai da fumare
poi ti chiede
se hai voglia di fare l’amore
ed infine ti prega
di darle qualcosa che sta male.
E sul vecchio cartello
di bitter Campari
su colonne,
vetrine ed ancora sui muri
passi, metti la firma ed infine
vai fuori.
Parte un po’ di vita
da dove fermano i treni
e proprio là dove fermano i treni
parte sempre un altro varietà
parte sempre un nuovo varietà.