Risulta peraltro evidente
Anche nel clima della distensione
Che un eventuale attacco ai Paesi Arabi
Vede l’Italia in prima posizione
E tutti sanno tutto dell’inizio
Ma nessuno può parlare della fine
E questa è la storia dell’aereo perduto
Al largo delle coste tunisine
La fabbrica di vedove volava
A diecimila metri sulla terra siciliana
Il pilota controllava l’orizzonte
La visibilità era buona
Il pilota era un giovane ragazzo americano
Ma faceva il soldato a Verona
E dieci chilometri sotto
Ginestre e cemento a due passi dal mare
E case popolari costruite sulla sabbia
Nient’altro da segnalare
Solo la tomba di un giornalista
Ancora difficile da ritrovare...
E la fabbrica di vedove volava
Sola, come un uccello da rapina
Il mare una tavola azzurra ormai
L’Africa era già più vicina
Sul cielo una striscia di neve bianca
Bianca di carta velina...