Cosa ci faccio in questa chiesa,
io che non credo al tuo Gesù,
con questo vuoto che mi pesa
adesso che non ci sei più?
Come facevi a fare il prete
fra comunisti e farisei?
E com'è lontano il monte Amiata!
Ernesto, non lo rivedrai.
Dio non c'è,
non ci credo, lo sai
Dio non c'è,
non ci credo e tu non mi convincerai.
Era un discorso lasciato a metà
quando io mi ero perso e non ero più io.
La tua chiesa in salita e la comunità
era almeno qualcosa, una piccola luce nel buio.
E ora Dio non c'è
e ho bisogno di lui.
Dio non c'è
e bestemmio come una preghiera ormai.
Il mondo passa da Firenze
solo per prendere un caffè
e nell'imbecille indifferenza
muore la gente forte come te.
Perché Dio non c'è,
siamo soli quaggiù.
Ti dico che Dio non c'è,
ma la tua voce ormai non mi risponde più.
L'ho cercato con tutta la mia volontà,
ma la fede è soltanto un regalo di Dio.
La domenica io lo sapevo, eri là,
eri almeno qualcosa, una piccola luce nel buio.
E ora Dio non c'è,
no, Dio non c'è.
Ma cosa ci faccio in questa chiesa
piena di gente come te
che ancora vuole credere in qualcosa,
mentre un silenzio disperato dentro me
grida: Dio non c'è.