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Colloquio lyrics
Colloquio lyrics
turnover time:2024-11-25 14:06:45
Colloquio lyrics

Una camera muta e un letto profondo:

lontano la fiamma d'un vespro sanguigno

che splenda tra cento comignoli

di una città sconosciuta:

giacere in quel letto profondo;

udir con un senso inumano

d'angoscia il confuso, lontano,

eterno fragore del mondo:

sentire che per riposare

un sonno profondo non basta,

ma occorre una pace più vasta;

sentire che tutto scompare

per sempre, che il sogno dilegua

per sempre, che tutto è fuggito

per sempre, che tutto, tutto è finito;

sentire vicina la tregua;

compiere il gesto improvviso:

il sangue che sfugge dal viso,

il senso indicibile, ignoto,

di precipitare nel vuoto,

di precipitare per sempre,

di divenir preda del niente...

un senso di gelo fugace,

poi nulla. La morte. La pace.

Giacere in quel letto profondo,

già morto: sul volto, il suggello

della Verità spaventosa,

della Verità che si sposa

con l'uomo ch'è uscito dal mondo

e agguaglia il deforme col bello

e agguaglia l'ignaro al saccente

nel placido regno del niente:

giacere in quel letto profondo

più immobile ancora di quando

si dorme: dell'unica buona

immobilità che traspira

dal volto di chi non respira,

dal corpo di chi s'abbandona;

il drappo che va disegnando

più profondamente le forme

del rigido corpo che dorme

per sempre: poi ecco apparire

la prima dissoluzione,

che sforma e dev'essere come se

si continuasse a morire.

Giacere in un letto profondo,

già morto: ecco il solo momento

di vero riposo nel mondo!

Più tardi la terra ci afferra

e penetra e sbriciola in polvere

e volge in sé stessa ed evolve

e dissipa in preda del vento:

ma il letto sul quale si muore

concede per quarantott'ore

la pace assoluta, infinita.

Nessuna forma di vita

si svolge in quel tempo dal fondo

dell'uomo mutatosi in cosa;

quella materia riposa;

non vive, non vede, non sente:

sfasciandosi gradatamente,

rinunzia all'enorme fatica

di dover essere unita.

Natura, o burattinaia,

come raduni i tuoi fili

a tempo, perché l'uno appaia

e l'altro scompaia!

Rigiri i fili che agli esseri umani

fan muovere i piedi e le mani

e torcere gli occhi e la bocca:

quindi, infallibile, appena

è tempo, il fantoccio a cui tocca

scompare per sempre di scena.

Tarderà molto a finire

questa ridicola farsa?

Io sento che fo da comparsa

e che non ho niente da dire.

A che immaginarmi già estinto?

Parlare senza morire

di questo piacere vuol dire

non esserne bene con convinto.

O morte, la nostra miseria

è grande: la nostra materia

che soffre ed invoca l'oblio,

gridando pur sempre: — Non voglio

morire! — s'abbarbica all'io

così disperatamente,

come il mollusco aderente

con tutte le forze allo scoglio:

l'io per ciascuna persona

è come un'amante noiosa,

che stanca sopra ogni cosa,

ma che tuttavia non si dona;

l'amante che più non si varia,

compagna in piaceri e malanni

e che, con l'andare degli anni,

diventa vieppiù necessaria;

l'amante un poco volgare

che ha verso di noi mille cure

e che spesse volte neppure

ci si accorge di sopportare.

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Le Masque
  • country:Italy
  • Languages:Italian
  • Genre:New Wave, Singer-songwriter
  • Wiki:https://it.wikipedia.org/wiki/Le_Masque
Le Masque
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