Che ora è, che ti ricordo di sera
Con gli occhi pieni di luce ancora
E fuori già tramontava, amore mio
Che ora è, quegli occhi sempre in tempesta
Una stazione di posta perenne del sole
Che erano tempi d'assalto
E tendevamo alle vette e al vento
Anelavamo all'impegno alto, noi
Che ora è... e facevamo l'amore
Ad un millimetro sopra il livello del mare
Ora, ora siamo grandi, ora
Ora è tutta un'altra la storia
E ci conviene mimetizzarci
Dentro alle pieghe della città
Dentro agli scempi e agli incantesimi della contemporaneità
Lo vedi...
Che ora è, e adesso un po’ mi confondo
La mia memoria è la vedova di un vagabondo
Che ora è... che ti ricordo in finestra
Nuda e felice come un'etrusca
E la città con la testa in su a guardarti
E adesso sai che non si accetta il ribelle, no
E fatalmente si accoglie soltanto l'ipocrita
Ora, ora siamo grandi, ora
Ora abbiamo troppa memoria
E abbiamo maschere e stelle filanti
Per ingannare il tempo che va
Qui tra gli scempi e gli incantesimi della contemporaneità
E insomma...
Che ora è, mio folle e tenero amore
Durato tutta la vita senza iniziare mai
Durato tutta la vita e mai cominciato...