1Abele era buono, Caino mica tanto,
era nella Bibbia, ma non era un santo;
erano due fratelli, ma erano all’opposto,
diversi del tutto, come le pastiglie e le supposte:
Abele era bello, come un attore francese,
Caino era brutto da rompere le cineprese,
Abele era alto e anche ben piazzato,
Caino era gobbo e sempre incazzato.
‹Siamo al mondo in due e uno mi sta sulle palle,
al solo guardarlo in faccia mi viene voglia d’ammazzarlo;
è grande e grosso, ma appena è di spalle
gli faccio vedere io com’è bella la mia valle!›
Abele cantava le lodi al Signore
con la voce melodiosa, che pareva un tenore;
Caino, stonato, ci provava per ore,
sembrava un porcello schiacciato da un trattore.
Perfino il buon Dio un giorno l’ha chiamato,
s’è tappato le orecchie e poi ha parlato:
“Caro Caino, se vuoi pregare,
son proprio contento, ma smettila di cantare,
altrimenti i miei angeli mi perdono le piume,
e tutti i pesci m’annegano nel fiume,
altrimenti i miei angeli mi perdono le piume,
e tutti i pesci m’annegano nel fiume.”
‹Siamo al mondo in due e uno mi sta sulle palle,
al solo guardarlo in faccia mi viene voglia d’ammazzarlo;
è grande e grosso, ma appena è di spalle
gli faccio vedere io com’è bella la mia valle!›
Abele era in forma, vegetariano,
mangiava un po’ d’uva e un pezzettino di pane
e dopo una giornata passata a lavorare
aveva ancora la forza di cantare e di ballare.
Caino ammazzava tutto quello che si muoveva,
mangiava come un lupo, a accidenti quanto beveva!,
e dopo una giornata passata ubriaco fradicio,
si buttava là sul prato, poi attaccava a russare.
Per passare un po’ il tempo, giocavano a pallone,
Abele era bravo, quell’altro uno scarpone,2
Abele palleggiava che sembrava Ronaldo,3
Caino sembrava il fratello di Braccobaldo.4
Il prato d’Abele era grande come il Meazza,5
nel prato di Caino non ci stava neanche una tazza,
nel prato d’Abele c’erano tutte le piante in fila,
nel prato di Caino c’era solo un’ortica,
nel prato d’Abele pascolava il bestiame,
nel prato di Caino pascolavano le pantegane,
nel prato d’Abele pascolava il bestiame,
nel prato di Caino pascolavano le pantegane.
‹Siamo al mondo in due e uno mi sta sulle palle,
al solo guardarlo in faccia mi viene voglia d’ammazzarlo;
è grande e grosso, ma appena è di spalle
gli faccio vedere io com’è bella la mia valle!›
Una sera Caino vede arrivare Abele,
è incazzato come non mai, dice che s’è rotta la tele;6
Caino, che non ha la televisione,
dice che al limite, così, gli rolla un cannone;7
Abele, a bocca aperta, scandalizzato,
gli dice ‹Che vergogna, sei anche un drogato!›
«Vergogna di chi, che siamo solo in due?»
Quell’altro, ridendo, gli ha risposto:
«La Bibbia dice che devo farti la pelle,
però io ho un sistema che è ancora più bello:
raccolgo i miei stracci e me ne vado via io,
ti lascio qui a giocare a tennis da solo,
ti lascio qui a giocare a tennis da solo!»
1. Nella Bibbia, Caino e Abele sono i figli di Adamo ed Eva. Abele, pastore, è buono, mentre Caino, agricoltore, rappresenta il male. Dio mostra la sua preferenza per i sacrifici offerti da Abele, e allora Caino, adirato, lo uccide.
Nella canzone, invece, è Caino a essere il più virtuoso, il meno bigotto, nonostante la vita sia stata più ingiusta con lui.2. scarpone = nel calcio, persona con una pessima mira nei tiri.3. Ronaldo Luís Nazário de Lima ("Il Fenomeno"), non Cristiano Ronaldo.4. Braccobaldo è un cane dei cartoni animati, pacioso e imbranato.5. Il Giuseppe Meazza è lo stadio usato dalle squadre di calcio del Milan e dell’Inter, nel quartiere milanese di San Siro.6. Letteralmente "incazzato come non so cosa".7. cannone = sigaretta fatta con marijuana o hashish, misti a tabacco.