Il nostro eroe si incamminò guardingo
Tra i marciapiedi desolati
Nel rugginoso agguato del tramonto... che vento...
Un gusto rancido di alberghi dimenticati
Il nostro eroe rabbrividì incallito
Nella giacchetta coloniale
Il vecchio mondo, polvere di stelle ormai
Sudava freddo lungo i bordi della tangenziale
Entrò nel bar, chiese una birra
E si guardò allo specchio
Il barman disse: "Sto chiudendo"
E lo mandò all'inferno
Uscì dal bar, si pettinò
Sputò la gomma americana
E respirò la nebbia, sì, la nebbia amara
Della bassa padana
Abbiamo perso le sue tracce da una settimana
Lo ritrovammo in una piazza idiota
Con la sua comica andatura
Tossiva in codice alle foglie morte... sì
Prendeva ordini dai sacchi della spazzatura
Si travestì da paracarro, fermo lì a spiare...
Ma quella donna alla finestra se ne accorse
E chiuse le persiane
Fu solo allora
Che sentì la solitudine
Sparargli al cuore...
E il suono di un sassofono pirata via lontano
E nessun altro rumore...
Che sera...
Abbiamo perso le sue tracce da una vita intera...