Dico in giro che scrivo insieme a J D'Amico
Così la gente dà più peso a quello che dico
Ma in realtà Dargen D'Amico
L'ho fatto a pezzi e ho conservato il suo cervello in frigo
"Dani, tirami fuori!" "Naah...!"
Ti sto solamente facendo un favore
Io lo so che sei un poeta, ma la gente non lo sa
E se ne renderà conto solamente quando muori
Quello che conta è il risultato finale
La gente se ne fotte se sei finto e se non hai radici
L'importante è che tu sia bello da guardare
Artista, albero di natale, il concetto più o meno è uguale
Che palle! E più si va più mi rendo conto
Che mi piace meno quello che sento
Meglio fare un brano senza titolo
Che fare un brano senza senso
E parlando di Natale, quel babbo di Natale ha mille debiti con me (cazzo!)
Io chiedevo giochi e lui invece mi portava solo maglioni, scarponi e gillet
E ora chi entra in casa mia mi chiede se ho figli
Perché ho la casa tutta piena di giochi
Mi dispiace, signori, ma io non ho figli
Ho solamente cercato di colmare i miei vuoti
Non ricordo mai tutto subito
Perché devo ricordare tutto, sono figlio unico
Questo è l'ennesimo brano senza titolo
L'ennesimo che parla di me da piccolo
Se mi fossi ricordato tutto subito
Sarebbe stato sufficiente un brano unico
E invece questo è l'ennesimo senza titolo
E nel suo piccolo
Divido la mia vita in ere pre e post Gianluca Vialli
A zero e con le basette per assomigliargli
Mio nonno Salvatore aveva il ciuffo gonfio come Frankie Valli
E mia nonna Mafalda aveva la fissa dei ventagli
Mazzette maxi, in manette Craxi
Punizioni a giro nel sette da dovunque tirassi
Bambini con le porte senza rete
Ci prendevamo a calci come fece con Paolini, Frajese
Io chiedevo Aelle ogni mese, nell'avellinese, vuoto totale ogni scaffale
In seguito capii che era un giornale trimestrale
Il giorno stesso che ho scoperto che il ciclo mestruale non è puntuale
E poi telefonare a quelli col cognome uguale
A quello di una tipa per poterci riparlare
Riattaccare perché rispondeva sempre suo padre
Poi dirlo ai miei amici, che fa gruppo e morale
Non ricordo mai tutto subito
Perché devo ricordare tutto, sono figlio unico
Questo è l'ennesimo brano senza titolo
L'ennesimo che parla di me da piccolo
Se mi fossi ricordato tutto subito
Sarebbe stato sufficiente un brano unico
E invece questo è l'ennesimo senza titolo
E nel suo piccolo
Questo è un brano senza titolo
Parla di quando ero titolo e quando ero titolo ero senza titolo
Castellano di sabbia del popolo
Ricco ricchissimo, sì, alla Castellano e Pipolo
Ero sempre impegnato in qualche traffico
Mettevo mani ovunque come l'amore saffico
Poi un giorno imparai a metterle di meno
Mettendomele in bocca dopo averle messe nel veleno
E stavo bene solo, ma anche con gli altri
Forse ricordo male, saranno passati anni
Sognavo di istigare gli schiavi e di lasciare i romani in ferite gravi
Ogni volta che suonava l'ora esatta
Io lanciavo il cane e riportava la ciabatta
Gli animali con me erano tutti bravi
Rompevamo subito il ghiaccio come le navi
E indossavo solo mocassini italiani
Perché ero già allergico a legacci e legami
Temevo il sole mi cadesse addosso a mezzogiorno
Così per ore non mangiavo come nel sonno
Mi ricordavo di mangiare solo quando tornavo a casa al tramonto, come il ramadan
Alle fontane modificavo il getto infilandoci uno stecco
Incidevo a croce le punture di insetto
Non ricordo mai tutto subito
Perché devo ricordare tutto, sono figlio unico
Questo è l'ennesimo brano senza titolo
L'ennesimo che parla di me da piccolo
Se mi fossi ricordato tutto subito
Sarebbe stato sufficiente un brano unico
E invece questo è l'ennesimo senza titolo
E nel suo piccolo...