Fiocchi e flussi di capelli d'angelo
e castelli di gelato in aria
e canyon piumati ovunque:
ho guardato le nuvole in quel modo.
Ma ora bloccano solo il sole,
mandano pioggia e neve su tutti.
Avrei fatto così tante cose
ma le nuvole mi hanno ostacolata.
Ho guardato le nuvole da entrambe parti, ora,
dall'alto e dal basso e ancora, in qualche modo,
sono le illusioni delle nuvole che ricordo:
veramente non so niente riguardo le nuvole.
Lune e mesi di giugno1 e ruote panoramiche,
la danza vertiginosa dove ti senti
quando ogni fiaba diventa reale:
ho guardato l'amore in quel modo.
Ma ora è solo un altro spettacolo
per lasciarli mentre ridono quando te ne vai
e, se ci tieni, non farglieli sapere,
non tradirti.
Ho guardato l'amore da entrambe parti, ora,
dal vincere e dal perdere e ancora, in qualche modo,
sono le illusioni dell’amore che io ricordo:
veramente non so niente riguardo l'amore.
Le lacrime e le paure e il sentirsi orgogliosi
di dire "ti amo" ad alta voce,
i sogni e gli schemi e le folle di circo:
ho guardato la vita in quel modo.
Ma ora i vecchi amici si comportano in modo strano,
scuotono la testa, dicono che sono cambiata
ma c’è qualcosa di perso, ma c’è qualcosa di guadagnato
nel vivere ogni giorno.
Ho guardato la vita da entrambe parti, ora,
dal vincere e dal perdere e ancora, in qualche modo,
sono le illusioni della vita che ricordo:
veramente non so niente riguardo la vita.
1. Nelle poesie e canzoni di altri tempi era sovente far rimare “moon” (luna) con “June” (giugno). Qui, ironicamente, si riferisce al quel fatto.