E quel tipo steso sui chiodi che si sgola sotto il diluvio
E quella vecchia cinese che piscia per strada a tre metri dall’entrata del Franprix
E la ragazza sul quai con l’aria truce e le sopracciglia aggrottate
E i benpensanti che ci trattano come animali o come ritardati
E il cosacco pulcioso che trasporta la sua casa di quartiere in quartiere
E i venditori di ostriche che si sciupano le mani nel ghiaccio sotto una cascata di neon blu
E l’ambulanza del SAMU che ci sfiora a tutta velocità spostando l’aria come una locomotiva
E le sirene e i lampeggianti e i clacson e gli spari
E le sette musiche dell’inferno
E la madre gobba di quell’amico diventato pazzo
E quegli amici fragili che ti mandano fuori di testa
E lui che non vuole capire che potresti prenderlo a schiaffi con l’idea che tutto questo non ritornerà più
E quell’altro idiota che dice troppe cattiverie a voce troppo alta che passa il tempo a rompere su chiunque
E lui che non trova perché non cerca
E lui che vuole scapparsene lontano
E lei che ha lo sguardo perso e lui che non c’è più con la testa
E lei che si è ammalata anche se non aveva mai fatto niente a nessuno
E lui che non ha più entusiasmo per la vita
Dov’è la tua rabbia?
Dov’è la tua passione?
Dov’è finito il tuo cazzo duro di sei metri?
E lei che capisce solo la sua figa perché si è fatta scopare troppe volte senza essere richiamata
E la mia testa che mi gioca ancora brutti scherzi
E io che a malapena riesco a mettermi al riparo
Che giro troppo vicino ai rottami
Che mi perdo troppo spesso nel Triangolo delle Bermuda
E i boccali che mi scolo regolarmente, una bella spugna
E l’odore di fuoco di legna che mi si appiccica alla pelle
E la mia testa di ansioso stamattina
E il campo di battaglia quando ci vedo tutti sparpagliati come schegge esplose
E noi che ci facciamo le seghe h24 e poi ci fustighiamo perché ci facciamo le seghe. Poi diciamo “ora lo faccio” e in realtà non lo facciamo
Allora non lo diciamo e poi lo facciamo poi ci stanchiamo
Poi ci scusiamo di essere tristi poi di essere felici poi di aver chiesto scusa
Poi è una merda, ci siamo dentro, è una merda
Continua a scavare amico, continua a scavare
E io che dubito che dico un sacco di cazzate che barcollo
E i miei progetti che a volte mi fanno del male ma cazzo non è così che doveva andare
E le rime incomplete e gli orgasmi aridi
E le false promesse
E le facce nuove della stupidità truccate come le Renault Trafic delle puttane della stazione di Caen
E i pazzi furiosi in trilocali che andrebbero demoliti
E i cuori che spiccano il volo
E il coraggio e la speranza che calpestiamo ma alla fine ci proviamo
E le cose belle che facciamo di tutto per rovinare ma quelle no non svaniranno
E i miei amici che vengono sommersi e i miei amici che vanno avanti
E i miei amici che mi sostengono e i miei amici con cui mi trovo sempre
E io che spingo fuori la mia voce come un machete come una fionda come un faro
Per salvarmi!