Fratelli umani, che dopo noi vivete,
Non abbiate per noi il cuore indurito,
Perché se pietà di noi miseri avete
Ricorderà Dio di avervi sentito.
E qui ci vedete, appesi all’infinito:
E la nostra carne che fu troppo amata
Ora col tempo dal tempo è scavata,
Le nostre ossa saranno monconi,
Il vostro saluto non sia una risata:
Pregate il buon Dio che tutti perdoni!
Se vi chiamiamo fratelli dovete
Aver pazienza: subimmo gli strali
Della giustizia, ma voi lo sapete,
Per lei non son tutti gli uomini uguali.
Perdono, pregate, voi per caso mortali,
La Vergine e i Santi sui loro fulgidi troni,
Che la loro Grazia non sia finita,
Che ci salvino dai neri burroni.
Noi siamo morti, la vita è fuggita:
Pregate il Buon Dio che tutti perdoni!
La pioggia abbastanza ci ha ormai dilavati,
Il sole ci annera e ci rinsecchisce,
Il corvo furioso, gli occhi cavati.
La barba e il ciglio col becco ghermisce,
Il tempo riposo per noi non capisce.
E il vento inclemente ritorna e viene
E ondeggiano i corpi, ricordi di pene,
Trafitti dai colpi, trafitti dai suoni,
E voi che siete non volgete le schiene:
Pregate il Buon Dio che tutti perdoni!
Principe altissimo, che tutto puoi fare,
Nel fuoco e nel buio non ci scagliare,
Benché non abbiamo per te più doni,
Uomini, adesso non c'è da scherzare:
Pregate il Buon Dio che tutti perdoni!