Sette amori per sette villani
Cinquantamila ornamenti papali
Festa dei tavoli in legno
Fine del mondo, domani, ad un metro da qui
Passavoce che passoparola
Dammi lingua e mutande viola
Pesto e vitello, crudo di misto
Di razze e di fisionomie da città
Muoviti, non c'è più tempo
Dove hai messo il vento? Svengo
Guaivo e lei non era qui
Ho un orizzonte nuovo
Che mi ricorda un po' il perché
Fuori hai più freddo di me
Non è luna che piange il sole
Non è un fatto di erezione
Fra l'odore di cane, di menta
E di fiori cresciuti lontano da qui
Passa l'acqua per chi ne vuole
Tette nude e facce buone
Gira la favola della cascina nel bosco
Coda di rospo e muri di mosto
Atterra le grucce e i pensieri
E dove cazzo eri ieri?
Morivo e tu non eri qui
Ho un tatuaggio nuovo
Che mi ricorda un po' il perché
Fuori hai più freddo di me
Fuori hai più freddo di me
Non v'è pace se non v'è intenzione
Non è l'osso che resta al padrone
Niente stelle per chi non ha petto
E romanzi sbagliati ma scritti per se
Quattro lire per buone ragioni
A cavallo di gechi e ciccioni
Dalla casa al fagiolo
Spunta del fumo dal tetto che sia desinare
Ma versane sol due bicchieri
Sono stato bene ieri
Morivo e tu non eri qui
Ho un mal di capa nuovo
Che mi ricorda un po' il perché
Fuori hai più freddo di me
Fuori hai più freddo di me