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Arlecchino lyrics
Arlecchino lyrics
turnover time:2024-11-05 11:48:46
Arlecchino lyrics

Lui non si arrampica tra i palazzi come se fosse un ragnetto

Non fa il fotografo o il giornalista, poi va a difendere il ghetto

Non ha uno scheletro d’adamantio, non c’è rigeneramento

Non ha né villa col maggiordomo né superpoteri da superuomo

Quando è se stesso davvero non sa tenere un comportamento

E adesso che di fantastico non c’è niente si è sciolto anche il quartetto

E se la sera esce dopo cena non sa saltare da un tetto

Eppure è così veloce che puntualmente fa tardi all’appuntamento

Non vive in nuvole d’oro, non ha le stelle incise sul petto

Al primo palleggio che ha fatto a calcetto, una pallonata sul setto

Per ogni canna una calamita, naviga controvento

Sempre, vittima dello spazio contro i predatori del tempo

Non veste da scolaretta da repubblica marinara,

Non ha costruttori che mettono in atto una macchina di accessori

E non ha un guardaroba che varia, ha costumi prodotti in Italia

Perché quando si arrabbia va oltre il verde, assume tutti i colori!

Ma com’è che si dice a Roma? Pezza? Ora sì l’ha capito!

Perché è a forza di prendere pezze

Che la mamma gli ha fatto un vestito

Ora un ombra si aggira a Venezia

Ha rubato alla corte dei diavoli

Se conosci una strada diversa,

Gondoliere… portalo a Napoli!

Un paese che è nato da tanti pezzi! Questo si era capito

Collegati nel tempo da un’aria

Che poi piano piano ogni pezzo ha unito

Ora un’ombra si muove in Italia,

Ha rubato fingendosi una parodia

Conosci una strada secondaria?

Gondoliere, portalo via...

Arriva vestito da spazzacamino, poi ruba gli anelli quando fa l’inchino, poi

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Prima era tutto nero corvino, poi rosso amaranto, poi verde turchino, poi

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Roma, Napoli, Bergamo fino a Firenze, Palermo, Milano e Torino poi

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Prima, in tasca neanche un quattrino

Dopo, arriva e ruba il bottino

Scrive le rime sopra al taccuino

Poi vi saluta, vi fa l’occhiolino e poi ciao!

Non diventa insetto, non rimane nel letto, non fa colazione

E dentro lo Stige la madre ha sbagliato, ha infilato soltanto il tallone

Non veste più largo, il cavallo che aveva ce l’ha Pantalone

E il giro del mondo in 80 giorni l'ha fatto perché è un fattone

E come un barone non scenderà, come un visconte si dimezzerà

Quando cliccò, cercò su Virgilio, trovò una finestra per l’aldilà

Ma bazzica sempre da solo all’Inferno, e Gerusalemme non libererà

E dov’è Papà quando la città crolla?

Non porta nulla ma la città crolla!

E dov’è un amico che va sulla Luna dove il senno è chiuso dentro un'ampolla?

Non tiene certo dei dolci a casa se ha pareti di pasta frolla!

Non vede più Silvia, L’aura s’accolla,

Poi con Francesca era un po’ prematura

Prima di vendere l’anima al quadro non vide che era una caricatura

Lui non cerca il patto col diavolo se è una rottura di cazzo eterna

E vive al limite tra un castello che vola ed un mondo nell’entroterra

Ora un’ ombra si muove in Italia, ha rubato fingendosi una parodia

Conosci una strada che sia secondaria?

Gondoliere, portalo via…

Arriva vestito da spazzacamino, poi ruba gli anelli quando fa l’inchino, poi

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Prima era tutto nero corvino, poi rosso amaranto, poi verde turchino, poi

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Roma, Napoli, Bergamo fino a Firenze, Palermo, Milano e Torino poi

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Prima, in tasca neanche un quattrino

Dopo, arriva e ruba il bottino

Scrive le rime sopra al taccuino

Poi vi saluta, vi fa l’occhiolino e poi ciao!

Ciao…

Poi vi saluta, vi fa l’occhiolino e poi ciao!

Ciao…

Non ha figli né mogli che girano in mezzo ai papaveri, ha pochi ricordi

Lui non sta tra girasoli, fiori, mangiatori di fagioli, signori,

Non ti urla davanti quando gli amici lo lasciano solo tra i fiordi

Non ha rettili che escono fuori dai fogli né palloncini coi cuori

Lui non vive una vita a puntini sdraiato sul fiume del divertimento

Anche quando c’è un’ombra che lo aspetta, non ti dà solo un bacio di fretta

Non è rivoluzione che allatterà il popolo solo col seno scoperto

Lui non fa colazione sull’erba, è da un po’ che non vede una tetta

Anche senza vestire di un nero elegante lui vola usando l’ombrello

I filosofi della sua crew non lo portano giù né lo portano su, uh!

Lui non ha dei colori uniformi divisi precisi con un righello

Alla sua foto non applichi quattro colori, ne servono molti di più!

Non è luce in faccia che chiama il ragazzo nel buio alla sua vocazione

Non lo toccano neanche con un dito quando sta in fase di creazione

È per rompere questa realtà con la voce che squarcerà questa canzone

Non è vero che questo non è un rapper!

Non è vero che è un’imitazione...

Non è vero che è un’imitazione!

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Non è vero che è un’imitazione!

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Roma ,Napoli, Bergamo fino a Firenze, Palermo, Milano e Torino poi

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Ciao! Ciao, saluta Arlecchino

Prima, in tasca neanche un quattrino

Dopo, arriva e ruba il bottino

Scrive le rime sopra al taccuino

Poi vi saluta, vi fa l’occhiolino e poi

Ciao!

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