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Archimede—Archimede—Archimede
Archimede Pitagorico, amici miei,
sa inventare l’impossibile—e poi e poi,
salva sempre i nostri eroi che si mettono nei guai con le formule segrete
che conosce solo lui.
Ma è distratto e si dimentica di farsi pagar—
e una lira—no, no, non ce l’ha.
Archimede—Archimede—Archimede
Archimede Pitagorico, ormai si sa,
ha il cervello più elettronico che al mondo c’è.
Lui recupera una ruota, quattro viti, e un carillon—
poi il tubo di una stufa ed una pompa di pallone—
salda tutto con la colla e poi dicendo “oplà!”—
un disco volante grande si fa.
Dove non arriva lui—arriva “eh eh eh di”—
con l’idea luminosa che rimette tutto in piedi.
Archimede Pitagorico, amici miei,
con un raggio supersonico, vorrei vorrei,
che venisse a visitarci.
Tutti quanti a tu per tu per portarci un bel robot,
qualche cosa su per giù, e andar a lavorare—
mentre noi stiamo qua tutto il giorno a ballar.
Archimede—Archimede—Archimede
Dove non arriva lui—arriva “eh eh eh di”—
con l’idea luminosa che rimette tutto in piedi.
Archimede Pitagorico, amici miei,
con un raggio supersonico, vorrei vorrei,
che venisse a visitarci.
Tutti quanti a tu per tu per portarci un bel robot,
qualche cosa su per giù, e andar a lavorare—
mentre noi stiamo qua tutto il giorno a ballar.
Archimede—Archimede—Archimede
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