Con certa gente nessuno ha detto
Che devi viverci tutta una vita
Per stabilire in modo esatto
Se l'amicizia è un'arte infinita
Mentre nel parco dell'aulica infanzia
Strappavo ancora giocattoli e baci
Antonio Imbeni per un'imprudenza
Era in galera da anni dieci
Lui è di quelli che ogni weekend
Scoprono il vino, ma il sesso è dio
Dormendo in fiera, dentro uno stand
Mandano in estasi il super-io
Uno di quelli che tengono a mente
Tutte le feste del folk rituale
Dove si mangia gratuitamente
Anche se il liscio è congestionale
Antonio Imbeni, fisarmonicista
Chiamato anche Tony razzista
Perché convinto che sulla tastiera
Le note nere fan solo figura
A tempo perso aspetta i cartoni
Gettati in pasto dai supermarket
Si fa largo a suon di spintoni
Tra altri cento, sfidando il racket
Antonio Imbeni si è fatto un'amica
Voce di flauto, saliva di mare
Scesa da un'auto sull'Appia antica
Un po' per pena, un po' per amore
Ed ogni notte ad occhi aperti
Torna incredibile un sogno da uomo
Dentro il megafono dei suoi concerti
Non troppo piano le grida: "Ti amo"
Certo, non tutti son corteggiati
Da un musicologo e da un cristiano
Che ti promettono un disco coi preti
Purché gli canti un ultimo arcano
Ma lui che canta per altri fini
Li disillude con poco riguardo
Antonio Imbeni non è cantautore
E non ha le crisi da mezzo miliardo
Quel che temevo è successo ieri
Guardato a vista in un'osteria
Suonava triste, tra pochi bicchieri
Un'aria allegra con malinconia
Poi se n'è uscito ad occhi cadenti
Come si addice ai mendicanti
E dentro l'acqua stupita del porto
Ha preferito sentirsi morto