A narrare il mutare delle forme in corpi nuovi
Mi spinge l'estro, o Dei
Se queste sono vostre metamorfosi
Ispirate il mio disegno
Così che il canto delle origini del mondo
Si snodi ininterrotto sino ai miei giorni
Prima del mare, del cielo e della terra
E tutto il resto dell'universo
Il caos, materia inerte, corpo senza forma
Non c'erano Titano e Febe
Così che lungo i margini dei continenti
Non stendeva Anfitrite le sue larghe braccia
La nostra faccia nel vento
I nostri occhi nel firmamento
Il nostro fuoco, la luce
La nostra voce che canta pace
E per quanto lì ci fosse tutto ciò che conosciamo
Tra tempo e spazio, la terra non era calpestabile
Né l'onda la si poteva cavalcare
L'aria di prima delle origini del mondo
Era priva di luce e nulla aveva forma ferma
Ogni cosa si contrapponeva all'altra
Prima che un Dio e natura d'amore
Il cielo dalla terra distinguevano
Tratto fermo di un disegno
Così cantavano le origini del mondo
Prima dei popoli di pace dell'età dell'oro
La nostra faccia nel vento
I nostri occhi nel firmamento
Il nostro fuoco la luce
La nostra voce che canta pace