Se guarderai,
nel tuo cielo di alba argentina e la sua intensità,
cadrai, sopra un velo
che spezza il profondo e si staglia a metà
dell’anima, dell’anima,
che avvolge e protegge
chi vuole sapere e non può
non può accedere a un foglio di carta velina
che scrive di te e la tua età,
di te che sei il vento
che passa gridando la sua libertà,
nell’anima, è l’anima,
è vita e coraggio e calore,
è un tango, una danza, un segreto tra noi
che balliamo una fragile musica,
noi senza stringerci mai.
Ah, questa felicità,
ti conosco e non so chi sei.
E parlerai, di ferite indelebili
e il peso che senti e non vuoi,
di Dio, che accompagna
il tuo canto lontano e il tuo cuore sul mio,
e libera la verità,
a te che sei mani racchiuse
in un pugno congiunte sul petto a te
nel tuo cielo di alba argentina e la sua intensità,
già sai che il tuo velo era
un muro di stelle dipinto a metà,
è l’anima, dall’anima,
cadrà per svelare di te nel profondo
quel tango che suona tra noi
che balliamo una fragile musica,
noi senza stringerci mai.
Ah, questa felicità,
ti conosco e non so chi sei.
Ah, ora il sonno verrà
mentre tu lentamente vai.