Un giorno, compreso tra il nulla e la sua nostalgia
Fuggito dall'avida morsa della fretta del tempo
Baciavo, stregato, le rime di una poesia
Scritta da un soffio di gente e tradotta dal vento
La strada mi pose davanti Aisha la maga
Padrona di un angolo acuto, di arcani e di stelle
L'ambra di soli perduti le abbronza la pelle
E nel bianco di madreperla nuota un'iride slava
Si narra che un santo in disuso la prese per mano
Per vivere insieme al giardino di Amore al tramonto
E di un cavaliere incantato che uccise un sovrano
Per averla regina assoluta oltre lo specchio infranto
Temuta, corsara e spietata, ingorda di amanti
Sacrilega ombra notturna dei sogni vietati
Tra mito e certezza di chi ha composto romanzi
Sulle vesti da dama e le sbronze insieme ai pirati
Fu quando le vennero incontro i serpenti del mare
Che lei patteggiava col tempo e faceva i tarocchi
Leggiamo il respiro del mondo, scrutando il fondale
"Ti diamo quel dono ma in cambio vogliamo i tuoi occhi"
E Aisha divenne la maga dagli occhi velati
Perché un'altra luce non possa svelarne il mistero
Insieme alle carte indaga futuri e passati
A chi le domanda una spada per trafiggere il cielo
Mi chiama, appoggiandomi addosso un ricordo sottile
Salvato di frodo e prezioso zaffiro di stella
Che culla i miei passi distratti con tocco gentile
E li appende a quel filo di labbra sapor di cannella
"Ricorda di chiudere gli occhi se vedi i serpenti
E salutami Amore se lo incontri al tramonto
E digli che Aisha la maga è al suo solito posto
Dove si sfidano e si amano la vita ed il tempo"