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Adelchi - Atto Secondo - Scena quinta, Monologo di re Carlo Magno [German translation]
Adelchi - Atto Secondo - Scena quinta, Monologo di re Carlo Magno [German translation]
turnover time:2024-11-05 19:14:56
Adelchi - Atto Secondo - Scena quinta, Monologo di re Carlo Magno [German translation]

Carlo:

A dura prova io vi posi, o miei guerrier; vi tenni

A perigli ozïosi, a patimenti

Che parean senza onor: ma voi fidaste

Nel vostro re, voi gli ubbidiste come

In un dì di battaglia. Or della prova

È giunto il fine; e un guiderdon s’appressa

Degno de’ Franchi. Al sol nascente, in via

Una schiera porrassi. - Eccardo, il duce

Tu ne sarai. - Dell’inimico in cerca

N’andranno, e tosto il giungeran là dove

Ei men s’aspetta. - Ordin più chiari, Eccardo,

Io ti darò. Nel longobardo campo

Ho amici assai; come li scerna, e d’essi

Ti valga, udrai. Da queste Chiuse il resto

Voi sniderete di leggier: noi tosto

Le passerem senza contrasto, e tutti

Ci rivedremo in campo aperto. - Amici!

Non più muraglie, né bastie, né frecce

Da’ merli uscite, e feritor che rida

Da’ ripari impunito, o che improvviso

Piombi su noi; ma insegne aperte al vento,

Destrier contra destrier, genti disperse

Nel piano, e petti non da noi più lunge

Che la misura d’una lancia. Il dite

A’ miei soldati; dite lor, che lieto

Vedeste il re, siccome il dì che certa

La vittoria predisse in Eresburgo;

Che sian pronti a pugnar; che di ritorno

Si parlerà dopo il conquisto, e quando

Fia diviso il bottin. Tre giorni; e poi

La pugna e la vittoria; indi il riposo

Là nella bella Italia, in mezzo ai campi

Ondeggianti di spighe, e ne’ frutteti

Carchi di poma ai padri nostri ignote;

Fra i tempii antichi e gli atrii, in quella terra

rallegrata dai canti, al sol diletta,

Che i signori del mondo in sen racchiude,

E i martiri di Dio; dove il supremo

Pastore alza le palme, e benedice

Le nostre insegne; ove nemica abbiamo

Una piccola gente, e questa ancora

Tra sè divisa, e mezza mia; la stessa

Gente su cui due volte il mio gran padre

Corse; una gente che si scioglie. Il resto

Tutto è per noi, tutto ci aspetta. - Intento,

Dalle vedette sue, miri il nemico

Moversi il nostro campo, e si rallegri.

Sogni il nostro fuggir, sogni del tempio

La scellerata preda, in sua man servo

Sogni il sommo Levita, il comun padre,

Il nostro amico, in fin che giunga Eccardo,

Risvegliator non aspettato. - E voi,

Vescovi santi e Sacerdoti, al campo

Intimate le preci. A Dio si voti

Questa impresa, ch’è sua. Come i miei Franchi,

Umiliati nella polve, innanzi

Al Re de’ regi abbasseran la fronte,

Tale i nemici innanzi a lor nel campo.

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