Questa volta giuro, ne ho abbastanza;
mollo tutto e ti dico addio.
Adesso che ho finito la pazienza,
adesso su di me comando io.
Lo so che poi verranno giorni duri
e che avrò meno soldi di così,
che pagheremo tutti i nostri errori,
che stare soli è tutto un altro film.
Difficile tornare sconosciuti
in questa piccolissima città,
parlare attraverso gli avvocati
perfino della nostra intimità.
E visto che finisce così male
e che il rispetto tu non sai cos'è,
io tutto quello che ti posso dire
in fondo a questa nostra storia è:
«Accidenti a te che mi fai soffrire
e t'illudi che lasciarsi fa ringiovanire.
Accidenti a te che mi fai del male
con la cattiveria già delle persone sole.».
Ripenso al giorno che ci siamo innamorati,
troppo presto scongelati
in mezz'ora di felicità
e ora stai con me per comodità.
Accidenti a te.
Ti auguro di avere un bel rimpianto
di quelli che ti spaccano a metà,
di piangere due lacrime ogni tanto
sicuramente a me succederà...
Lo so, farò di tutto per scordarti.
Sai quanti ne trovo come te?
Ma consolarsi con gli amori svelti
per una donna facile non è.
Accidenti a te.
Te lo dico piano
mentre vorrei urlare che ti odio e che ti amo.
Accidenti a me che mi porto ancora
la paura un po' infantile di dormire sola.
Purtroppo anche noi due ci siamo abituati,
non facciamo più peccati
e moriamo di tranquillità,
e ora io e te, dimmi, che si fa?...
Eppure ci vogliamo ancora bene,
tutto questo tempo insieme
sarà stato anche felicità,
che un istante è.
Accidenti a me.
Accidenti a te...