È l'ora del risveglio,
la primavera ha incantato il giorno.
E la gente si muove
come acqua fresca dai monti innevati
nel fiume scende ridendo.
Ed il re balla la danza.
Cantiamo "a cuncordu",
cantiamo l'"andira andiró".
Nel frattempo s'è vestito
il mattino, di vento e tempesta,
ma la neve fitta scende.
Ed il re chiude la porta.
Cantiamo "a cuncordu",
cantiamo l'"andira andiró".
Per la gente mia,
avrei il desiderio
di un mattino radioso.
Questa speranza mia,
se lo vuole Dio,
sia chiara alla gente.
Quando albeggia comincia
la fatica, sia soleggiato o nevichi,
perché la gente non abbandona
la speranza, lotta ogni giorno.
Nella vita si passa ridendo.
Non più re, muri né porte.
Cantiamo "a cuncordu",
cantiamo l'"andira andiró".
Per la gente mia,
avrei il desiderio
di un mattino radioso.
Questa speranza mia,
se lo vuole Dio,
sia chiara alla gente.
Alla gente mia,
luminosa, viva,
il mattino sta nascendo.
Alla gente mia...
Alla gente mia,
luminosa, viva,
il mattino sta nascendo.
Per la gente mia,
avrei il desiderio
di un mattino radioso.
Questa speranza mia,
se lo vuole Dio,
sia chiara alla gente.
Alla gente mia,
luminosa, viva,
il mattino sta nascendo.