A passo lento, meditando e solo
Andavo fra castani e ombrose piante
Quand'io sentii cantare un usignolo
Che degli augelli è il nobile cantante
D'un tratto l'augelletto spicca il volo
Portandosi da me molto distante
Più non lo curo e seguitando avanti
Quando sento un fragor di strilli e canti
Apro le foglie e cerco farmi lume
E vedo di fanciulle una brigata
Che andavano bagnandosi nel fiume
Però qualcuna non era spogliata
Un sasso alla più bel facea da piume
Onde leggendo s'era coricata
In dolce posa e molto provocante
Resistere un potei a sta' distante
Io la guardavo e lei si ravviava
I capelli che sparsia sulle spalle
E poi lo sguardo dolce in me voltava
Scosse minervi e rintronò la valle
Qual ninfa agli occhi miei si presentava
Forse discesa dal superno calle
Oppur la fata Alcina o la Morgana
Venute a villeggiar nella Toscana
Parea dal venticello mosso appena
Al balcone un garofano pendente
Oppure quel giardino all'aurora
Efebo col suo raggio i fiori indora
Se d'ingegno e natur fossi dotato
Descrivere vorrei la gran bellezza
Che in mezzo al fiume un dì ebbi trovato
Un nido di superba giovinezza
Ma io mi pento d'esser capitato
M'ha lasciato nel cuore una tristezza
Peggior dolor non c'è che del piacere
Desiderarlo e non poterlo avere
Ma io mi pento d'esser capitato
M'ha lasciato nel cuore una tristezza
Peggior dolor non c'è che del piacere
Desiderarlo e non poterlo avere