Ahi, Dolors, portami al ballo,
oggi che verranno tutti, oggi è il giorno in cui dobbiamo andare.
Ahi, Dolors, verrò sul tardi
ti darò un passaggio e ti aspetterò giù.
E, Dolors, oggi tra i visi non ci saranno sguardi di complicità
né, Dolors, nessun dito distratto che toccherà casualmente una schiena.
Oggi, Dolors, io porterò un ritmo con le mani
mentre tu prendi i ticket per l'ennesimo cocktail.
Oggi, Dolors, proponi una canzone al cantante,
una che si prenda gioco di te e di me e di questa storia che è andata a finire.
Dai, Dolors, che oggi saremmo due bambini grandi,
nessuna sciocchezza, nessuna cosa speciale.
Un-due-tre, un-due-tre cha-cha-cha,
tacco-punto, tacco-punta, e ricomincia daccapo.
E, Dolors, nessuno aspetterà nessuna scena romantica davanti a nessun portone,
né, Dolors, nessuna grande verità verrà rivelata quando diventerà chiara.
Oggi, Dolors, muoveremo il corpo al ritmo
di un tamburo accelerato, di una grande linea di basso.
Oggi, Dolors, proponi una canzone al cantante,
una che si prenda gioco di te e di me e di questa storia che non è più importante.
Una che ci definisca in tre accordi,
una che ci faccia conoscere ai posteri,
una che coscientemente sia un punto e basta.
Dolors, una che sembri impossibile che possa finire.
Dolors, una che sembri impossibile che possa finire.
Dolors, una che sembri impossibile che possa finire.