Come profumi, che gonna, che bella che sei,
che gambe, che passi sull'asfalto di Roma.
Serenella, in questo vento di mare e di pini,
nel nostro anno tra la guerra e il Duemila.
Dal conservatorio all'università
la bicicletta non va e tu che aspetti me con i capelli giù.
Io li carezzerò seduti al nostro caffè, Serenella.
La radio trasmetterà la canzone che ho pensato per te
e forse attraverserà l'oceano lontano da noi.
L'ascolteranno gli americani che proprio ieri sono andati via
e con le loro camicie a fiori, colorano le nostre vie
e i nostri giorni di primavera che profumano
dei tuoi capelli e dei tuoi occhi così belli,
spalancati sul futuro e chiusi su di me,
nel novecentocinquanta, nel novecentocinquanta.
Amore, ma come stiamo bene al sole, amore,
da quest'anno tu sarai con me.
E' tondo quest'anno come un pallone e che tiro diretto
e che bell'effetto al mio cuore.
Serenella, coi soldi cravatte vestiti e dei fiori
e una vespa per correre insieme al mare.
Al mare di questa città, alle onde agli spruzzi
che escono fuori dalle nostre fontane
e se c'è un po' di vento, ti bagnerai
mentre aspetti me al nostro caffè, Serenella.
La radio .....
E ti amo, ti amo forte al sole, questo sole che sembra vicino
Serenella, io voglio un bambino nei nostri giorni di primavera
lo penseremo come una canzone, Serenella, ti porto al sole
Serenella, ti porto al mare, ti porto via.