Dalla fortezza di Troia Andromaca
gridò con la voce amara ad Ettore
che andava a fare la guerra:
“Soldato mio, vincerà in battaglia,
chi avrà grande voglia di vivere.
Chi ci va per morire, soldato mio,
non è l’uomo giusto per far la guerra”.
Allo stesso modo la figlia di Gabrielle
gridò a me dal balcone,
quando io partivo il 20 aprile:
“Soldato, se vuoi vincere in battaglia,
stai attento ad amare qualche ragazza.
Chi non giura sul proprio ritorno,
soldato mio, perde la guerra”.