Essa canta un po' velata, agile come il vento,
È una melodia senza parole, senza tempo,
Canta, occhi chiusi, curvando il collo,
Immersa in un paese molto lontano da voi.
Canto e penso ad una terra,
Chiudo gli occhi, per annullare la distanza
Con tristezza nella voce, ti mando dell'umanità
Per tutto il popolo che soffre, per tutti che desiderano amore
Ma da dove gli viene questa infinita dolcezza
Questa sensualità mista di pudore
Le sue belle mani quando si posano
Su una spalla o sul mio braccio
Tutto si trasforma
Ci si dimentica la morte e ci se ne va via
Canta la terra rossa, la secca, la sterile,
Canta gli uomini banditi, i senza terra nelle città,
Le ragazze in nero e tutti i bambini nelle strade,
I lunghi anni senza pioggia e coloro che non abbiamo mai più visto.
Questa dolcezza è un modo di combattere
Contro la durezza di una vita triste
La tristezza diventerà una festa, di cui ci si ricorderà per lavarsi dal dolore,
E anima e cuore, per scacciare via tutte le maledizioni.
Ma da dove gli viene questa infinita dolcezza
Questa sensualità mista di pudore
Le sue belle mani quando si posano
Su una spalla o sul mio braccio
Tutto si trasforma
Ci si dimentica la morte e ci se ne va via
Canto e penso a una terra
Chiudo gli occhi, per annullare questa distanza
La sua voce, che era fluida, prima si spezza e si rafforza,
Essa è la vita, la morte, la fragilità e la forza.
Essa è la vita, la morte, la fragilità e la forza.