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Balada Disidenta [Italian translation]
Balada Disidenta [Italian translation]
turnover time:2024-11-26 01:55:05
Balada Disidenta [Italian translation]

Ti ricordi come stavamo prima,

dopo tutto cosa ci è rimasto ora, Belgrado mio?

Ricordo di tempo fa, quando, ancora nella brocca dorata,

ho visto il microfono per la prima volta, stava sul tavolo,

all'ombra del freddo castagno, dove la mia amata è scomparsa,

ho inciso il nome, scritto le prime rime,

sono cresciuto sulle canzoni dei Bohème di città,

e le storie di pescatori che oggi non ci sono,

Ho combattuto coi migliori, nelle taverne annebbiate dal fumo,

corteggiavo le signore, scommettevo con gli usurai

A volte andavo a casa contento, altre avevo perso tutto,

a volte abbracciavo una donna, altre baciavo la strada,

e non gudicavo me stesso, ovunque mi svegliassi,

Il dolore era lo stesso, mi sono alleato con quello,

per questo collezionavo i ricordi come fossero cicatrici, per ricordare

che non è sempre stato solo freddo e grigio,

che il sangue, rosso come il vino, colorava le notti,

attraverso i riflessi del bicchiere, quelli erano i tuoi occhi,

ma io dovevo andarmene, la carrozza mi stava aspettando,

Belgrado, addio, non ti ho detto molte cose.

ritornello (x 2)

Ti ricordi com'e stavamo prima,

dopo tutto cosa ci è rimasto ora, Belgrado mio?

Dimenticami, amata, dimentica che ti amo,

continua a vivere, forse non esisto più,

abbraccio i ricordi al buio, mentre li coloro con la chiave della felicità,

per non pensare alle grida che si sentono per il corridoio,

mentre lotto contro le ferite, sogno di

ubriacarmi con il vino, la grappa e i tamburi,

con il vecchio violino e le voci rotte,

con la musica triste degli zingari, il fumo e i bicchieri rotti

grido a tavola con i miei Bohème,

sparo con le canzoni, recito, rapisco con le parole,

a causa di un solo verso la mia vita ora è finita,

un verso pieno nel cuore, mentre dalla finestra guardo un'isola

sogno di respirare il tuo sguardo, mentre ti rannicchi al mio fianco,

le lacrime mi scorrono come piogge d'autunno.

Hey, non arrivare, maledetta alba, lasciami soffrire,

non arrivare mai, finché in me ci sarà musica

Ma io dovevo andarmene, perché davo fastidio a qualcuno,

Belgrado, addio, questo ancora non te l'ho detto.

ritornello (x 2)

Ti ricordi com'e stavamo prima,

dopo tutto cosa ci è rimasto ora, Belgrado mio?

Oggi le ferite fanno più male delle zuce dietro la scuola,

più dei suoni di questa strofa, io dovevo andarmene,

ma ora sono di nuovo qui, ma abbiamo perso tutto,

ci hanno tagliato il castagno dove un tempo ti baciavo,

i tigli non profumano, non c'è il vecchio violino,

non c'è lo zingaro dai capelli bianchi per preoccuparsi della mia tristezza,

mio Belgrado.

Ho perso la radici, porto inutilmente le medaglie,

quando nessuno mi conosce,

quindi ora ho dato la stella di Karadjordje in cambio di un boccale di uva,

a cosa mi serve lei, se io non ho nessuno?

Solo il turbamento e il dolore, i miei migliori amici,

in taverna rompo i bicchieri fino a quando la mia anima non si dissanguerà

la ballata del dissidente, una triste canzone serba,

a taverne future, per tempi migliori,

si fermi in gola, quando qualcun altro la canterà,

tutto è uguale nel mio quartiere, solo io non ci sono più,

io dovevo andarmente, così com'ero nessuno aveva bisogno di me,

Belgrado, addio, ricorda bene ciò che ho detto

ritornello (x 2)

Ti ricordi com'e stavamo prima,

dopo tutto cosa ci è rimasto ora, Belgrado mio?

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Beogradski Sindikat
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