[Intro]
(...)Da molto tempo aspettavate questo, vero? Ebbene, ci siamo!
Così potrete chiacchierare e rallegrare le vostre notti d'inverno1
Sono in una spirale senza fine, odio alzarmi il mattino
Lo stesso brutto faccione a tutte le ore, ne diventa malsano
Le mie insonnie occupano tutto lo spazio, i miei fottuti attacchi d'ansia
Non trovo neanche più la forza di lamentarmi tanto sono stanca (di tutto)
A forza di girare in tondo cerco l'acquietamento in un buco senza fondo
Medicina leggera o pesante, ci sono zero soluzioni
La spensieratezza fu troppo breve, e poi ho il mal di testa
Una lama nella gola, frammenti di ricordi diafani
Ai confini delle ombre del manco infinitivo
Si pavoneggiano in gran numero i guasti dell'affetto
Camminare sola, contro il vento, non girarsi
Sputare sul tormento, rialzarsi finalmente
Come la pietra mi scanso sul lato della scogliera
E alla svolta del bancone, non sono qui per metterti a tuo agio
Che significano la nerezza e le tenebre di questi occhi di braci?
Che così è fatto il torpore al punto morto della sua antitesi
[Ritornello] (x2)
Creperemo prima di essere vecchi, lo sapete che stiamo qui2
Non serviamo a niente e ciò è bene, tira dritto fa la tua vita
Da noi le pietà fanno tre secondi prima di affondare nell'oblio
Abbiamo la memoria selettiva, tira dritto fa la tua vita
Ti chiedi perché mi sento sempre sulla breccia
È che a forza di troppi subbugli il cuore rompe e poi si prosciuga
Da anni mi affanno, mi costringo a sorridere malgrado tutto
Lontana di un qualunque conforto, non ne faccio tutto un problema
La mia faccia smorta, a mo' di riflettore
E dischetti tolti dal congelatore
Provo a mantenere la rotta, più di una corda al mio arco
Evito che il mio morale crolli ma a forza gli anni ti marcano
A forza di colpi di bastone, di avvelenamento alla fonte
Il bersaglio si confonde nel proseguimento della corsa
Farmi strada sono fatta per questo, mi dispiace se ti offenda
La solitudine non mi dà fastidio, evito i falsi sorrisi attigui
Riempio il serbatoio al bar, si, mi capita
Se mi vedi in piena deriva, non rivolgermi la parola
Non stupirti se sono aggressiva
Ho un knock-out nel muso, il tempo mi manca, lasciami sola
Ho troppe cose da fare per offrirle quello che vogliono
Le vieto di dare del tu al mio uomo di bar
Le ho già detto che non siete della stessa famiglia...3
[Ritornello] (x2)
Campo in una notte senza fari odio addormentarmi la sera
Gli stessi brutti faccioni a tutte le rade, ne diventa ridicolo
Le mie paranoie occupano tutto lo spazio, i miei fottuti attacchi d'ansia
Ci sono teste di cazzi per ricordarmelo ogni volta che mi muovo
Ho ammazzato la speranza di un giorno avere un po' di aria
Abbonata agli imbrogli degli stronzi che ne hanno fatto la la loro carriera
Una manciata di coglioni da deludere, lo supereranno
Non ho la sensazione di avere tradito la mia traiettoria, né il mio sono
Non c'è nessuna precarietà scelta, se non quella della mente
Che cerco di calmare troppo spesso secondo il mio tasso di alcolemia
Se c'è soltanto una strada preferisco i rovi al sentiero già tracciato
Mi fanno schifo l'official underground, i vostri hipster, le vostre troie
Tanto vale dire che vi mando tutti a fare in culo, la vostra mediocrità mi annoio
A voi portatori di bandiere, a voi portatore di strass
Me frego di percorrere la strada della vittoria
Non canterò alla tua stupida festa, preferisco rimanere al bancone.
[Ritornello] (x2)
1. Estratto di dialogo del film "Un singe en hiver" di Jean Verneuil. È da notare che un brano dello stesso album "La Gale" si chiama anche "Un singe en hiver"2. Non sicura per la trascrizione di questa frase. Forse dice piuttosto "lo sapete che cosa conduciamo qui", o "visto il curriculum che conduciamo qui", oppure un'altra cosa ancora...3. Ancora un dialogo di "Un singe en hiver"