Le sue ali m’ha piazzato lì sul banco
L’avvoltoio s’è spacciato per mercante
Dimezzato, studia il volo svincolarsi
Col sorriso storpio di chi
Riconosce l’ultima corsa in cielo
La mia terra mi fa ripiombare al suolo
Qualche cosa a trascinare da sotto
Non più piedi, non più l’ancora del mondo
Il mio mondo può crollare
Sgretolarsi la mia terra
Può crollare prima ancora che ci pensi
Mentre il dramma si consuma dietro un vetro
Mentre il vetro ti consuma dietro un dramma
Che domani è un altro giorno
Ma domani è sempre il nostro giorno dopo
Solo un pugno d’aria inferto a queste mani
Un’offerta accartocciata nella fretta
L’impazienza tra il bisogno e la pretesa
Di potersi dare, le mie mani alle tue
Unirle in preghiera e non posso di più
Mentre il dramma si consuma dietro un vetro
Mentre il vetro ti consuma dietro un dramma
Che domani è un altro giorno
Ma domani è sempre il nostro giorno dopo
In ginocchio e ci piove addosso tutto
Intrappolati nel deserto, sotto gocce di macerie
Coi detriti del lucro sottopelle
In soccorso l’avvoltoio della prima ora
Calpesta il rispetto, assorda il silenzio
Dare un senso a queste forze che conservo
Un segno tangibile del bene che proteggo
Vedo e posso fare nulla se non stare lì a vedere
Se non stare lì, se non stare lì, se non stare lì a vedere
E siamo solo più inutili, sempre molto più fragili
Sovrani di noi stessi, impotenti per quanto liberi
Mentre il dramma si consuma
Mentre il vetro ti consuma...