C’è, c’è chi soffre soltanto d’amore.
Chi continua a sbagliare il rigore.
C’è chi un giorno invece ha sofferto,
e allora ha detto «Io parto.
Ma dove vado se parto,
sempre ammesso che parto?»
‹Ciao!› a chi sbaglia a fare le strissie.
‹Ciao!› a chi invece avvelena le bissie.
Uno tira soltanto di destro,
l’altro invece c’ha avuto un sinistro,
e c’è sempre qualcuno che parte,
ma dove arriva, se parte?
E la vita, la vita,
e la vita l’è bela, l’è bela,
basta avere l’ombrela, l’ombrela;
ti ripara la testa,
sembra un giorno di festa.
E la vita, la vita,
e la vita l’è strana, l’è strana,
basta una persona, persona
che si monta la testa,
è finita la festa.
C’è, c’è chi un giorno ha fatto furore,
e non ha ancora cambiato colore.
C’è chi mangia troppa minestra,
chi è costretto a saltar la finestra.
E c’è sempre lì quello che parte,
ma dove arriva, se parte?
‹Ciao!› a chi sente soltanto la radio,
e poi sbaglia ad andare allo stadio.
C’è chi in fondo al suo cuore ha una pena,
c’è chi invece c’ha un altro problema.
E c’è sempre lì quello che parte,
ma dove arriva, se parte?
E la vita, la vita,
e la vita l’è bela, l’è bela,
basta avere un’ombrela, l’ombrela;
ti ripara la testa,
sembra un giorno di festa.
E la vita, la vita,
e la vita l’è bela, l’è bela,
basta avere l’ombrela, l’ombrela;
ti ripara la testa,
sembra un giorno di festa.
E la vita, la vita,
e la vita l’è strana, l’è strana,
basta una persona, persona
che si monta la testa,
è finita la festa.