Era stato assegnato un grande premio
nella sala delle cerimonie della nostra città.
Tutti erano lì riuniti,
tutte le persone importanti e famose.
Là ora veniva conferito un grande premio
a un grande capitano.
Aveva salvato dei profughi
e perciò doveva essere processato.
Tutti erano ben vestiti,
battevano le mani contenti.
Molti fecero grandi discorsi,
anche i muri fremevano di esultanza.
Poi arrivò l'uomo osannato
e tutti tacquero di colpo.
Disse un paio di parole in tono grave,
per lui tutto questo era troppo:
"Che razza di mondo è quello
in cui un uomo viene premiato
e allo stesso tempo processato
per la cosa più normale del mondo?
Ho visto uomini che stavano annegando
e li ho presi a bordo della mia nave.
Per il governo erano dei clandestini,
io credo che erano degli uomini.
Perciò non c’è bisogno di celebrarmi come un eroe,
l’ho fatto solo per umanità."
Tutti si guardarono sconcertati
e fecero una faccia stupita.
Il relatore chiese, confuso:
“Sì, ma Lei non è contento?”
Il capitano disse: “No, non sono contento
quando ogni giorno in centinaia annegano.
Mi scusi, ma non posso stare qui
a salutare amichevolmente.”
Questa è la storia
del piccolo capitano.
Si è mai sentita una cosa del genere,
si è mai vista una cosa del genere?