Si stava bene sull’isula, si viveva beati
Si pescava e si cacciava, tutto ciò che vi cresceva
Si prendeva e si mangiava, gnam, gnam
Si stava bene sull’isula, si girava tutti nudi
Se una coppia si piaceva, non appena si incontrava
Là nei boschi si faceva zuk zuk
I bambini nascevano in grande quantità
Ma non figli di nessuno, no no, eran figli di comunità
Poi un giorno sull’isula è arrivato uno strano
Colorito un po’ malsano, una pelle sulla pelle
E lo sputafuoco in mano
Volle parlare al capo dell’isula, parlò di forme civili
Ci guardò nei genitali e la vita da animali
(La ragion di tutti i mali) condannò
Ci regalò le maglie, gli slip... ci fece lavorar
Ci parlò del guadagno e così imparammo a rubar
Lo zuk zuk di nascosto e imparare il catechismo, Gesù
E poi le parole nuove: ammazzare, fornicare
Guerra, razza, re, colore, la virtù
A ciascuno il suo, al nemico il perdono
Il cattivo, il medio, il buono, il pagano ed il cristiano
Il padrone ed il villano, lo zulù
Una vita d’inferno, se ti muovi fai peccato
Col cervello rovinato, finalmente abbiam capito
Che ci aveva abbindolato
Gesù disse: “Sarà salvo solo chi il mio corpo avrà mangiato”
E noi gli abbiamo ubbidito: una sera, per divario
Ci mangiammo il missionario
Se quel bianco elegante era buono così
Chissà quello ruspante che piattino da ricchì-cchì!