Il pallone mi colpì
D'un tratto mi svegliai
Dai miei pensieri vuoti
L'uomo, un gigante, mi guardò
Due metri contro il blu
Una camicia a quadri...
Sui trentotto forse, appesantito, ma
Con il tocco ancora buono
Un rimbalzo catturai
Andammo avanti un po'
Senza dirci una parola
E da quelle mani grandi, ancora calde di una volta
Il pallone prese vita e volò su
E girando restò appeso in aria a tramontar col sole
Poi riempi la rete, scivolando giù
Si allungò nell'ombra, scivolando giù...
E dal fondo ripartì
Tre in fila ne azzeccò
Poi ci fermammo un poco
Nel cortile odor di cena e di TV
Prime luci della sera
Con una finta si smarcò
Io svelto gli passai
E lui schiacciò di forza...
Sotto il cerchio parve quasi di sentir le gradinate
Che tremavano e gridavano per lui
Ed anch'io battei le mani per quell'ultimo canestro
Mi sorrise ed in silenzio se ne andò
Il pallone sotto il braccio e se ne andò...